La quarta edizione della Biennale di Prossimità, che si è conclusa lo scorso 12 giugno a Brescia – con il consueto motto “voglio dire, voglio fare, voglio esserci” – ha lasciato fra i partecipanti un segno speciale. In realtà tutte le edizioni di questa grande kermesse dell’Italia sociale sono uniche, in quanto occasioni straordinarie di dialogo e ascolto, per raccontare e conoscere la prossimità nelle sue infinite sfaccettature. Ma dopo 2 anni di pandemia – che hanno causato anche lo slittamento di una manifestazione – ritornare a guardarsi negli occhi, incontrarsi di persona, scambiarsi un sorriso oppure un saluto verbale, dal vivo e non più attraverso la lente di una telecamera o uno schermo, è sicuramente il segno e la condizione più stimolante per ritornare a parlare concretamente di prossimità. Una prossimità fatta di “relazioni tra persone, uomini e donne che investono le loro energie per offrire un futuro alle proprie comunità, generando esperienze incredibili fatte di passione e competenza, …per generare futuro”.
E’ andata proprio così a Brescia e numerosissime erano – anche in quest’occasione – le realtà sociali presenti che ‘hanno detto, hanno fatto e ci sono state’. Tra queste anche La Formica di Rimini che crede e partecipa – sin dalla prima edizione di Genova del 2015 – in questo evento nazionale, all’interno del quale convergono tutte le esperienze nazionali più interessanti e virtuose che vivono la prossimità come vera partecipazione civile e comunitaria. Una tre giorni intensa che ha ravvivato la città lombarda in tantissime location individuate come sedi degli incontri della biennale, tra cui Piazza della Loggia, Centro Artigianelli, il Teatro Der Mast, Palazzo Martinengo, la Libreria Nuova Rinascita.
Il caleidoscopico programma come sempre trasversale a tanti temi, includeva oltre 30 tra sessioni di incontri paralleli e tematici, mostre ed eventi di diverso genere. Momenti di grande partecipazione in cui si è sviluppato un lavoro attivo per confrontare esperienze e per immaginare proposte da sottoporre alla politica, alle istituzioni e alla società in genere. Temi trasversali ma tutti chiaramente con lo sguardo sulla prossimità: dal cibo, alla democrazia, dalla partecipazione, ai giovani, la saluta, gli anziani, l’impresa, il territorio, l’energia, il riutilizzo, la coabitazione solidale, fino all’economia circolare e tanto altro.
Da Rimini, per La Formica, una delegazione formata dal Presidente Pietro Borghini e dalla socia Giulia Barbieri. Diversi gli incontri interessanti a cui hanno partecipato, tra cui le “Storie di migrazione e prossimità”, l’evento promosso dal consorzio “Idee in rete”, a cui aderisce anche la Formica, dove è stato illustrato con testimonianze dirette, il progetto FAMI che segue i migranti alla fine dei percorsi classici di accoglienza, per aiutarli nell’integrazione. Oppure l’incontro dal titolo “paesi prossimi”, nel quale è stata fatta un’interessante riflessione sulle cooperative di comunità che fanno rivivere i piccoli paesi destinati allo spopolamento. E ancora il confronto per “gestire i conflitti sociali con la prossimità”, in cui si è parlato di come affrontare situazioni di marginalità e degrado nelle comunità; e l’incontro intitolato “impresa e territorio legami di prossimità” che ha visto l‘impresa come unità produttiva, ma anche come parte viva e attiva del proprio territorio, consapevole che il successo economico è tutt’uno con i legami di prossimità che si è capaci di instaurare nella propria comunità.
Tra gli eventi più interessanti quello denominato “filantropia e prossimità ” a cura della Fondazione “Ebbene”, che fa parte del consorzio “Idee in rete”, in cui si sono presi appunti – condivisi in una bacheca virtuale – per la creazione di un manifesto della prossimità. Anche il panel promosso nel gruppo di approfondimento sul riutilizzo in riferimento al ciclo del recupero dei rifiuti, è stato un momento di confronto efficace e utile per le cooperative come La Formica interessate a questo settore di lavoro, che propone percorsi di inclusione per le persone svantaggiate e contemporaneamente una reale prospettiva di sostenibilità ambientale.
“La Biennale di Prossimità – dichiara il presidente Pietro Borghini – è un’appuntamento a cui non possono mancare i cooperatori sociali. Un evento che noi come cooperativa abbiamo scelto sin dall’inizio, a Genova nel 2015, perché è capace di coniugare in una parola, appunto ‘prossimità’, una miriade di situazioni e risvolti sociali che inevitabilmente fanno parte di chi opera in un settore come il nostro. Anche quest’anno a Brescia siamo riusciti a fare rete e lavorare per trovare nuove prospettive di sviluppo sociale possibili per far crescere le nostre comunità.
Alle interessanti sessioni di lavoro si sono aggiunti poi anche i due momenti del consorzio “Idee in rete” e della “Rete 14 luglio”, realtà nazionali a cui aderiamo attivamente. L’occasione di essere presenti all’evento nazionale è infatti ormai diventata anche l’opportunità di organizzare le assemblee di queste organizzazioni, visto il partecipare di tutti i referenti per comuni interessi. Si sono svolte così nelle giornate di giovedì e sabato rispettivamente le assemblee del consorzio “Idee in rete” e della “Rete 14 luglio”. La prima ha visto fra le altre cose, la scelta di formare un gruppo che dovrà seguire la progettazione orientata all’intercettazione dei fondi europei, a cui come Formica abbiamo proposto la socia lavoratrice Giulia Barbieri. Anche il momento assembleare della “Rete 14 luglio”, è stato molto efficace. Oltre al rinnovo delle cariche, che ha confermato la presidenza di Tito Ammirati della cooperativa Arcobaleno di Torino e la mia carica come segretario, abbiamo avuto un serio e interessante confronto, molto utile a questa rete nazionale, che impegna nel settore ambientale cooperatori provenienti da sette regioni differenti. Tanti temi differenti che stanno molto a cuore dei cooperatori, come ad esempio quello attualissimo della contrattazione collettiva delle cooperative sociali.”
e.v.