Si è svolto lo scorso mercoledì 22 dicembre un incontro virtuale fra tutti i lavoratori e soci della cooperativa per il consueto saluto di fine anno con scambio degli auguri di Natale. Un momento di condivisione importante, che ha coinvolto diverse persone collegate in video call nelle ore serali del dopo cena, con un programma breve ma intenso dal punto di vista degli interventi. L’incontro infatti è iniziato con l’intervento della Dott.ssa Nicoletta Manzini – Responsabile del programma “Economie plurali e innovazione della Diversità” che, con Elena Torreggiani della Fondazione Mondinsieme, hanno riproposto i risultati dell’importante ricerca intitolata “La diversità culturale nei luoghi di lavoro. Approcci e pratiche per il diversity management”.
Una presentazione conclusiva del progetto – di cui avevamo già parlato a settembre scorso – organizzato dalla Fondazione Mondinsieme del Comune di Reggio Emilia. Un progetto molto interessante a cui ha aderito anche La Formica.
La relazione conclusiva, presentata ai lavoratori della Formica, come momento conclusivo del progetto “DimiCome – Diversity management e integrazione. Le competenze dei migranti nel mercato del lavoro”, è stata realizzata grazie al cofinanziamento del “Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020”. L’evento sarebbe dovuto svolgersi in presenza durante l’ultima assemblea di giugno ma a causa di impossibilità connesse alla pandemia, era stato solo presentato ai lavoratori in forma di alcune slide riassuntive, senza la presenza dei referenti.
Iniziata con la condivisione di alcune slide per introdurre e approfondire il concetto di ‘diversità’ in varie declinazioni, i relatori hanno proseguito presentando i principali risultati del progetto ‘DimiCome’ relativi ai numeri emersi per La Formica. L’obiettivo è stato quello di promuovere una maggiore comprensione delle diversità presenti all’interno della cooperativa. A tal fine è stata realizzata una mappatura, attraverso lo strumento digitale “Diversity Rating 2.0.”, realizzato dalla Fondazione Mondinsieme. Gli obiettivi della ricerca sono perfettamente in linea con la politica di integrazione che la cooperativa persegue da anni, come dimostra la variegata composizione della base lavorativa e anche l’assegnazione dei diversi ruoli di responsabilità ricoperti da persone provenienti da differenti paesi anche extracomunitari.
Il progetto, che prevedeva una ricognizione delle migliori pratiche di inclusione e di valorizzazione di lavoratori con background migratorio presenti nella regione Emilia-Romagna, non è stato semplice, in quanto si tratta di pratiche molto informali, spesso non comunicabili o comunque poco visibili. “DimiCome” infatti è finalizzato anche alla guida nella costruzione di politiche e pratiche interne. Proprio in questa fase è entrata in gioco La Formica che era presente nell’indirizzario di imprese della Regione Emilia Romagna che hanno partecipato al bando “Innovatori responsabili”. Un’opportunità che nell’occasione del 25º anno di attività dell’impresa si è voluta cogliere per dare a tutti i soci e ai lavoratori una bella opportunità formativa e di consapevolezza sul grado di integrazione presente in cooperativa.
La ricerca ha portato all’interessante report “Restituzione Diversity Rating”, in cui sono stati raccolti e presentati i numeri della ‘diversità’ presente in azienda. Differenze di genere, di età, di anzianità aziendale ma anche aspetti legati alle differenze geo-culturali, competenze linguistiche delle prime e seconde generazioni, fino alle migrazioni interne e ai titoli di studio nei diversi livelli professionali. Un interessante spaccato da cui sono emerse informazioni preziosissime, ciascuna con un suo ‘indice di diversità’ che raccontano come realmente sia composta l’impresa e da cui si potrà partire per fare tanti altri tipi di valutazioni e azioni. Tanti i dati interessanti che sono emersi, come ad esempio quello della diversità di genere in cui, in un ambiente lavorativo prevalentemente maschile, sia invece paritaria – 2 uomini e 2 donne – la composizione dei quadri direzionali; oppure il dato dell’anzianità con un indice pari a 0,26 che vede 70 dipendenti su un totale di 126 con un’età inferiore ai 49 anni. Tra i dati più significativi rimane sempre l’indice di diversità – pari a 0,44 – legato a differenze geo-culturali, fatto che contiene in sé importanti competenze linguistiche. In questo caso la rosa di composizione delle provenienze è estesa a 9 differenti paesi con una prevalenza per quelli dell’Europa occidentale, Albania e Kosovo, ma con una eterogeneità che si disloca dall’America latina, all’Africa, fino all’area caucasica e al Medio Oriente. Anche le differenze di titoli di studio, nei diversi livelli professionali, ha fatto emergere una situazione molto interessante per la quale risulta che non tutte le competenze di alta formazione scolastica si concentrano negli uffici: su 13 lauree in totale infatti presenti in azienda, 5 sono detenute da persone che hanno una semplice qualifica di operaio. Insomma un quadro molto interessante che adesso oltre ad essere usato dai responsabili della Fondazione Mondinsieme come risultato della ricerca, potrà essere utile anche alla direzione della cooperativa per eventuali decisioni strategiche.
Il gioco della ‘tag cloud’ dei valori
L’incontro virtuale è stato anche l’occasione per parlare di valori. Oltre a quello della diversità infatti i partecipanti hanno fatto un gioco che ha restituito immediatamente una tag cloud delle parole più rappresentative con cui le persone si identificano in cooperativa. Lavoro, inclusione, integrazione, collaborazione, solidarietà, condivisione e cooperazione sono emerse tra le parole più visibili nella nuvola formata dai lavoratori che hanno risposto alla domanda: “Se dico La Formica che parole ti vengono mente?”.
Alcuni passaggi del saluto di fine anno del Presidente Pietro Borghini
“Ringrazio Nicoletta e i responsabili della Fondazione Mondinsieme perché ci ha consentito con questo progetto di guardarci un po’ dentro. Un’operazione che è importante fare ogni tanto per capire bene chi siamo, tenendo presente che la cooperativa negli ultimi 5 anni è cresciuta molto e ha raggiunto numeri importanti, arrivati fino agli attuali 140 dipendenti, che ad oggi sono presenti in cooperativa. Persone che operano tenendo presente anche quei valori rappresentati dalle parole emerse dal gioco di prima. Parole che raccontano molta della storia di questi 25 anni della cooperativa e che riguardano – io credo – anche il nostro futuro. Anche quest’anno siamo costretti a vederci con questa modalità per colpa di questo piccolo virus che ha sconvolto il mondo. Ma nonostante questa crisi che coinvolge tutto il pianeta, nella nostra piccola realtà, siamo stati anche fortunati perché i servizi che svolgiamo non si sono contratti e questo ci ha permesso di consolidarci che per noi vuol dire continuare a dare nuove opportunità di lavoro alle persone che hanno bisogno. È stato anche un anno molto particolare che ha visto l’acquisto della nostra nuova sede, una nuova casa tutta nostra che rappresenta un traguardo importante per la cooperativa, raggiunto proprio nel 25º anno dalla nascita della nostra impresa. Una casa che vorremmo provare a ristrutturare per un trasferimento che potrebbe avvenire fra il 2022 e il 2023. In questi ultimi 2 anni abbiamo anche subito eventi quali cambi di appalto per i quali si è un po’ stravolta la base sociale con persone passate ad altre realtà, tra cui diversi soci storici.
Ci aspetta un anno impegnativo sul fronte del mantenimento dell’efficienza sui nostri servizi principali. Un impegno che spetta a ciascuno di noi. Dovremo continuare a trovare il giusto equilibrio per garantire la qualità, l’efficienza ma anche e soprattutto la massima sicurezza nella garanzia della salute di ciascuno di voi, questo per me è l’aspetto più importante.
Non possiamo pensare di misurare il nostro lavoro su quello degli altri colleghi pretendendo che tutti lavorino alla stessa maniera. Proprio in questa diversità, che è emersa anche dalla presentazione del lavoro di questa sera, dobbiamo cogliere uno dei valori più importanti della nostra cooperativa. Non possiamo pretendere di lavorare tutti allo stesso modo ma possiamo essere da esempio con il nostro impegno anche se viene svolto in maniera diversa da altri. Abbiamo bisogno infatti di riscoprire uno zoccolo duro di soci che ci credono e che sono convinti dei valori della cooperazione sociale e che vedono La Formica nella sua funzione più importante, restituire dignità alle persone attraverso lo svolgimento di servizi di qualità. Questo è l’esempio che è necessario dare a tutti per poter ripartire nel migliore dei modi. Sono convinto che qualsiasi difficoltà sia superabile se sapremo remare tutti nella stessa direzione.”
e.v.