Nicole e Valentina concludono il proprio tirocinio. L’esperienza di Nicole
E’ stata un’esperienza davvero utile quella di Nicole e Valentina, le studentesse tirocinanti provenienti dalla IV ‘F’ dell’Istituto Valturio di Rimini, che nei giorni scorsi hanno concluso il loro stage lavorativo presso gli uffici della cooperativa.
Si tratta ormai di una consuetudine consolidata quella dei tirocini formativi presso i diversi settori della cooperativa. Un’abitudine formative e proficua, che riesce a portare un beneficio sia alla Formica che agli studenti. Sono tanti i ragazzi, provenienti da alle diverse scuole riminesi, che ogni anno passano in Formica un periodo del loro tempo scolastico, ottemperando così agli obblighi previsti dall’alternanza scuola lavoro e facendo un esperienza di crescita completa, sia dal punto di vista professionale che umano.
Una collaborazione ben strutturata e collaudata che ormai fa parte del processo lavorativo in quanto tutti gli operatori, gli impiegati e i dirigenti accolgono gli studenti, inserendoli in un percorso di lavoro che prima di tutto è un percorso di formazione e apprendimento. Il tempo dedicato ai giovani non è tempo sprecato e questa è una convinzione molto sentita in cooperativa perché quei ragazzi restituiscono in ogni caso, un valore che va oltre la semplice collaborazione temporanea. Un feedback che conferma l’apertura e la sollecitazione al partecipare che da sempre si respira in Formica. E’ stato così anche nel caso di Nicole, che ha passato in cooperativa tre settimane nel mese di febbraio e ha fatto un’esperienza davvero significativa, come lei stessa ci tiene a raccontare:
“Sono soddisfatta di aver trascorso il mio stage in una cooperativa in quanto non conoscevo approfonditamente questo ambito, ma ne avevo avuto un assaggio durante progetti scolastici tra cui il progetto “SCOOP” ed un incontro sulla cooperazione sociale durante la settimana dell’economia redatto dal presidente de La Formica.
In aggiunta alle competenze teoriche che ho rafforzato, ciò che più mi ha coinvolta è stata la sensibilità che possiede questa cooperativa e la disponibilità di accoglienza a trecentosessanta gradi; il clima della “porta aperta” che ho percepito si integra ad un senso di famigliarità reale, puro e forte. Sostengo che l’iniziativa de la Formica abbia un grande valore in quanto credo nella possibilità per chi sbaglia e consapevolmente chiede di essere aiutato e per chi per natura possiede caratteristiche diverse, di mettersi in gioco e di ricominciare da sé stessi inserendosi in un mondo a loro lontano ma che incoraggia a riflettere ed aiuta a crescere. Ho compreso maggiormente quanto sia realmente indispensabile il lavoro per la vita di una persona e quanto questo possa stravolgerla ed offrirne opportunità di rinascita.
Mirca, la mia tutor aziendale che mi ha seguita in questo percorso si è presentata subito molto disponibile, socievole e tranquilla. Era affiancata da una ragazza tirocinante neo laureata in scienze ambientali ed anche con lei ho instaurato ottimi rapporti. Mi sono sentita accolta fin da subito e messa a mio agio in un ambiente sereno. Le persone degli uffici si sono mostrate aperte e a disposizione e nella condivisione dei momenti di pausa pranzo nei discorsi venivo considerata ed integrata. La mia prima impressione nel sapere che avrei trascorso tre settimane in un ambito a me sconosciuto è stata di curiosità ed entusiasmo. Posso affermare che, nonostante sia stata per un breve periodo, questa esperienza mi ha permesso di conoscere varie situazioni umane e il modo in cui insieme si possono includere e migliorare. Sono al corrente della difficoltà che questa cooperativa vive nel riuscire a combinare l’aspetto economico insieme a quello sociale, nel portare avanti un’impresa con l’obbiettivo di accogliere persone più fragili ed emarginate dalle imprese che al solo impatto con realtà così diverse non offrirebbero loro nemmeno l’opportunità di mettersi alla prova. Concludo affermando che è stata un’opportunità per la mia crescita interiore che essendo una persona molto sensibile ed empatica ascoltavo le situazioni con cui venivo a contatto con interesse e comprensione”.
Violante Emiliano