Il saluto e gli auguri del presidente Pietro Borghini per un nuovo anno di lavoro in cooperativa
Come in ogni famiglia, a fine anno, capita di fare il punto dell’anno che si sta concludendo per guardarsi indietro, fare un bilancio dei mesi trascorsi, riflettere su un pezzo di vita trascorsa. Ciò avviane anche in cooperativa dove la vita è scandita dai ritmi del lavoro e dalle novità organizzative che riguardano i lavoratori, ma non solo. Le relazioni , le amicizie, i rapporti fra le persone, alla fine rimangono la parte più importante e il cuore vero dell’azienda. Ne abbiamo parlato con il Presidente Pietro Borghini.
Come è trascorso il 2017 dal punto di vista del lavoro e quali sono le prospettive per il futuro ?
La cooperativa è riuscita a partecipare a diverse gare che costituiscono ormai la strada principale per reperire il lavoro. Quelle principali sono state tutte vinte e portate a casa con risultato positivo e questo ci fa ben sperare per il futuro. Chiudiamo il 2017 consapevoli che il 2018 sarà un anno fondamentale per noi perché determinerà l’appalto del nostro lavoro principale, che è quello con Hera. Una sfida importante che ci attende per il 2018 e forse anche per parte del 2019. Con l’attuale appalto stiamo finendo un ciclo di lavoro importante con Hera, un ciclo di lavoro che è stato abbastanza lungo (3 anni). Non sappiamo quale futuro ci aspetta. Siamo però sereni nel dire che la cooperativa ha affrontato tante sfide con coraggio determinazione e consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie capacità e affronterà anche queste scadenze impegnative con la stessa determinazione di sempre.
Che momento sta vivendo la cooperativa attualmente e quali sono gli elementi importanti che la tengono insieme ancora oggi?
E’ un momento particolare per l’azienda, ma anche un momento bello perché è Natale, dopo 21 anni siamo ancora qui, siamo in sella e siamo ancora padroni del nostro destino. Oggi, più che mai, è importante anche la relazione che c’è fra di noi e riuscire a mettere da parte i personalismi per lavorare in squadra . E’ proprio su questo elemento che la cooperativa, anche in occasione della prossima assemblea, rilancerà una nuova organizzazione della parte operativa per far salire delle persone a ruoli di responsabilità. Come abbiamo già detto tante volte in passato, la nostra speranza è che una persona, che inizia da noi come operaio, non finisca la sua carriera come tale. Siamo sempre più convinti che se uno lavoratore ha voglia di impegnarsi e ha le capacità, possa comunque esprimere il suo potenziale andando a ricoprire ruoli di responsabilità.
In questa prospettiva di responsabilizzazione, che importanza ha la condivisione delle decisioni ?
Certo, nel momento che si assumono delle responsabilità, la fase della condivisione è un aspetto fondamentale perché le decisioni che vengono comunque prese dai singoli, sono quelle più facili ed anche quelle più brevi ma che durano meno nel tempo. Le decisioni invece prese in maniera collettiva, come abbiamo visto anche in passato, sono più faticose, perché risultano essere la sintesi anche di diverse istanze, però nel medio e nel lungo tempo, danno molta più forza a quella decisione e orientano anche cambiamenti dello stesso C.d.A. della cooperativa. Per questo motivo, lo sforzo che oggi chiedo ai lavoratori, è quello di vivere in maniera partecipata e condivisa i cambiamenti che stanno maturando in questi giorni. Tra questi il più importate è quello di allargare gli organi dirigenti della cooperativa. Non mi riferisco tanto al C.d.A., che è composto già da 10 persone, ma a tutta la parte operativa che vorremmo rinforzare con la presenza di diversi operatori che appunto andranno a ricoprire ruoli di coordinatore. Questo credo sia un passaggio anche epocale perché comunque va a strutturare meglio la cooperativa ed a suddividere, una volta di più, compiti e responsabilità. E’ vero che le responsabilità verranno spezzettate ma vengono ricomprese, come dicevo prima, dagli organi collettivi, che quindi hanno il potere e la responsabilità di decidere per il bene della cooperativa .
Il 2017 si chiude con una nota di grande tristezza per il grave lutto che la cooperativa ha subito.
Si è vero il mese scorso la cooperativa è stata colpita da una grave perdita. La scomparsa di Stefano ci ha colpiti moltissimo, non solo per il grande lavoro che svolgeva come meccanico nell’officina della Cooperativa, ma anche per le sue doti umane a cui si erano affezionati tanti colleghi. Non era tanto che lavorava con noi ma è doveroso avere un ricordo per lui dato anche la vicinanza che in questo momento hanno sia i lavoratori che la cooperativa con la sua famiglia. Questa prematura scomparsa ci ha fatto fare ancora una volta una riflessione sul valore della cooperativa. Siamo stati molto vicini alla famiglia ed è emerso, ancora una volta, quali sono i veri valori e le relazioni che esistono fra di noi. Una sensazione ricambiata dalla famiglia di Stefano, che ha compreso il sentimento sincero di vicinanza e si è sentita molto accolta, come parte di una famiglia più grande .
Emiliano Violante