Idee migliori spesso sono idee dormienti … sono piccole intuizioni, sono la metà di una buona idea,

sono intuizioni incomplete e han bisogno di collidere con altre intuizioni incomplete. E’ attorno a questa frase di Steven Jhonson da «Come nascono le grandi idee» che si è sviluppato il 27 settembre l’incontro organizzato da Confcooperative Rimini e promosso dal suo Gruppo Giovani Cooperatori. Un pomeriggio di approfondimento che si è inserito all’interno del nuovo spazio CoopUP di Rimini sul tema dell’open innovation.

Dopo i saluti iniziali da parte del Presidente Luca Bracci la parola è passata a Mirca Renzetti, Portavoce del Gruppo Giovani Cooperatori che ha spiegato ai presenti di cosa si tratta CoopUp.

CoopUp è un progetto nazionale di Confcooperative che ha visto l’apertura sul territorio nazionale di diversi spazi di incubazione di impresa cooperativa. In Emilia-Romagna si stanno caratterizzando questi spazi per il sostegno anche all’innovazione delle imprese cooperative.

Il CoopUp non vuole essere un luogo fisico ma una community, una rete a sostegno di start up d’impresa cooperativa e a sostegno dell’innovazione e sviluppo delle cooperative già attive. Una community che si ispira ai principi dell’open innovation e che dunque vuole aprirsi anche al mondo non cooperativo. In questa direzione è stata intrapresa anche la collaborazione con l’acceleratore d’impresa PRIMO MIGLIO, soggetto nato all’interno dell’Innovation Square, dal patto stretto tra diverse realtà del territorio riminese per il sostegno allo start up di imprese responsabili.

L’incontro del 27 ha visto alla guida della parte di approfondimento e di laboratorio Letizia Piangerelli, per Confcooperative Emilia Romagna Responsabile della Rete CoopUp, e Giulia Cassani di Social Seed. Queste professioniste hanno presentato ai cooperatori le opportunità dell’open innovation e hanno attivato un laboratorio di co-progettazione all’individuazione dei bisogni di innovazione dei partecipanti e degli strumenti da attivarsi all’interno del CoopUp per darne risposta.

E’ stato un momento proficuo e di attiva partecipazione che porterà alla concretizzazione di altri momenti di lavoro condiviso e di attivazione di collaborazioni anche con soggetti esterni al mondo della cooperazione.

Il mutualismo cooperativo si fonda sulla condivisione di bisogni e sulla condivisione di risposte comuni. Oggi la Cooperazione per continuare a dare risposte ai bisogni che rileva ha bisogno di condividere risorse, talenti, network e di aprirsi all’esterno sempre con l’obiettivo di generare valore per la propria comunità.

Mirca Renzetti