Il ricambio dei lavoratori nell’organo di governo della cooperativa porta nuova linfa e voglia di fare
Lo scorso maggio l’assemblea dei soci de La Formica ha eletto il nuovo Consiglio d’Amministrazione che per i prossimi tre anni governerà la cooperativa. Ci sono state delle conferme importanti ma anche nuovi ingressi, cioè nuovi lavoratori che hanno rigenerato l’organo che detterà le linee guida per i prossimi anni . Sono stati confermati Pietro Borghini con la carica di Presidente, Mirca Renzetti con la carica di Vicepresidente, Ermes Battistini, Claudio Mancuso, Sabrina Marchetti, Ceban Octavian e Vincenzo Salemme. I nuovi componenti sono Hyseni Astrit socio lavoratore e Francesco Gatta lavoratore e socio in prova che sta completando il suo percorso per essere ammesso come socio della cooperativa. I due componenti del CdA che sono usciti sono invece Marco Rege ed Enrico Volponi. Altra importante novità è stata l’ingresso in CdA di Carlo Urbinati presidente della Coop. Soc. New Horizon. Il nuovo gruppo di amministratori si è già riunito in prima seduta all’inizio del mese di giugno, dando inizio alla loro nuova esperienza di governo. Abbiamo voluto incontrare ed intervistare alcuni di loro per farci raccontare le aspettative e l’esperienza fatta fin ora.
Intervista al socio lavoratore Marco Rege , membro uscente del CdA
Marco, sei stato nel CdA della cooperativa negli ultimi anni, alle ultime elezioni hai lasciato il posto a nuovi lavoratori che sono entrati al posto tuo, che tipo di esperienza hai fatto come amministratore in questi anni?
Inizialmente avevo molta paura perché non mi sentivo all’altezza di questo ruolo ma, cammin facendo ho preso fiducia e ho fatto un’esperienza davvero importante, perché ho capito molto di più di tutte le difficoltà che hanno i nostri responsabili al piano di sopra. Penso che questa cosa mi sia servita tantissimo, noi lavoratori a volte ci lamentiamo di alcune cose che non vanno e ci arrabbiamo senza capire che tipo di dinamiche si muovono dietro ad alcune decisioni organizzative. Adesso riesco a capire meglio le proposte dei dirigenti e riesco anche a trasmetterlo ai lavoratori, facendo un po’ da tramite. Credo che il mio ruolo adesso sia anche questo.
In questi anni, come consiglio d’amministrazione, avete strutturato ed attuato diversi percorsi di democrazia partecipativa come ad esempio le pre-assemblee che hanno coinvolto tanti lavoratori con l’intento di prepararli. Quanto ti sono serviti questi percorsi formativi per crescere come amministratore?
Sono stati fondamentali per me per capire veramente come funziona una cooperativa sociale. Senza di essi credo che noi soci vivremmo la cooperativa in modo passivo, senza entrare mai in un vero atteggiamento responsabile. Questo ha portato negli ultimi anni a vivere molto di più le assemblee da parte dei soci e a partecipare con più consapevolezza. Anche i contrasti fra la base e la direzione vengono affrontati in questo modo, parlando dei problemi, rispondendo a tutte le domande che ci sono. In quei casi ad esempio il presidente ci ha messo a disposizione un altro momento assembleare, dove ci sono state spiegate le cose che non avevamo capito, in questo modo abbiamo vissuto le decisioni in maniera attiva e in maniera molto più serena. E’ da questo che si vede anche la voglia di far lavorare tutti in maniera serena e consapevole.
Anche l’ultima assemblea possiamo dire che sia stato un altro esempio di vera democrazia perché si è discusso sui compensi e sulle indennità. In quante altre cooperative si sente parlare in assemblea delle indennità e dei soldi? Non credo poi siano così tante, vero?
Vedo che le altre cooperative che sono vicine a noi rimangono sempre molto stupite quando parliamo di alcune cose nelle nostre assemblee. Quasi non ci credono. Credo che dobbiamo essere ben orgogliosi e fieri di come la nostra cooperativa ha organizzato la vita partecipativa dei soci e dei lavoratori.
Dopo l’esperienza di questi anni come amministratore, che tipo di responsabilità ti senti addosso nei confronti dei tuoi colleghi?
Sicuramente anche se non sono più un componente del CdA, cioè non ho più formalmente la nomina, comunque me la sento sempre addosso, forte. Mi sento sempre di dover fare qualcosa in più, credo di aver acquisito una responsabilità che in qualche maniera ti cambia per sempre. Credo sia un’esperienza che mi porterò sempre dietro ed anche se a volte è più faticosa comunque è sempre utile, sia per me che per la cooperativa. Essere o meno nel CdA può cambiare in parte le cose che fai ma in realtà la responsabilità, la voglia di partecipare mi viene dall’essere prima di tutto socio, cioè proprietario della cooperativa.
Intervista a Hyseni Astrit , nuovo membro del CdA dall’ultima assemblea di maggio.
Hyseni da dove vieni e da quanto tempo sei in Italia ?
Sono albanese, sono in Italia da 15 anni di cui gli ultimi sette a Rimini. Ho fatto tanti mestieri ma in nessuno di essi mi sono sentito a casa come qui in Formica, è una realtà che premia chi lavora seriamente, mi sono sentito subito a mio agio, accolto, non discriminato, anzi motivato a fare sempre meglio.
Hyseni da quanto sei in cooperativa e cosa ti ha spinto a candidarti per il CdA ?
Ho iniziato come stagista nel 2013 e nel 2014 sono diventato socio. Ho scelto di candidarmi soprattutto per un mio desiderio di mettermi in gioco. Sento forte la responsabilità come lavoratore e volevo ricambiare la fiducia che in qualche maniera mi è stata data in questi anni. I colleghi soci mi hanno scelto, mi hanno votato e ne sono rimasto molto colpito e contento. In questi anni ho avuto l’opportunità di crescere e di imparare un mestiere, sto diventando sempre più professionale nel mio settore: ho preso la patente C ho imparato tantissime cose e per questo mi sento molto grato alla cooperativa.
Come credi che cambierà il tuo lavoro adesso come lavoratore ed amministratore ?
Non lo so di preciso, perché per me è una nuova esperienza. Di sicuro mi metterò a disposizione per tutto quello che sarà necessario. Come ho detto è una responsabilità che sento forte e chiaramente voglio restituire la fiducia che mi è stata data. In questi anni, oltre alla crescita professionale ho fatto anche una grande crescita personale, ecco sicuramente mi sento di dire che voglio continuare a crescere, imparare nuove cose, nuovi aspetti della cooperativa, per capire in quali altri modi posso essere utile.
Intervista a Francesco Gatta nuovo membro del CdA
Francesco da quanto tempo sei in cooperativa e perché hai chiesto di diventare socio ?
Sono in cooperativa dal 2012, non sono ancora socio ma ho iniziato il percorso per diventare socio perché da quando lavoro qui ho capito che questa è l’azienda dove voglio crescere e specializzarmi, spero di diventare socio entro quest’anno. Il fatto di non essere socio non mi ha impedito di entrare a far parte della cooperativa come amministratore, questo mi stimola ancora di più a dare il massimo e rinnovare la mia disponibilità.
Come hai vissuto i percorsi partecipativi costruiti intorno alle assemblee ?
Mi sono serviti tantissimo i colloqui, le spiegazioni di tutti, dal presidente alla vicepresidente, dalla socia volontaria Piera, che difende i lavoratori ad ogni costo, fino alla collega Sabrina Marchetti sempre disponibile e pronta ad accogliere chiunque abbia bisogno. E’ stata fondamentale la disponibilità che si è creata all’interno di questi percorsi informativi, mi sono serviti ad acquisire consapevolezza del mio ruolo di socio anche se ancora non lo sono diventato ancora. Credo sia stato determinante per la mia scelta di candidarmi
Cosa ti ha spinto a candidarti per entrare a far parte nel consiglio d’amministrazione e in che cosa pensi che cambi il tuo lavoro ?
Sono stato spinto dai colleghi che mi hanno chiesto di candidarmi, mi sono detto perché no? Anche se ho ancora tante cose da imparare, ho deciso di fare qualcosa in più, per quanto mi sarà possibile, per far crescere questa cooperativa, che fin ora mi ha dato davvero tanto. E spero di riuscire a farlo con la mia esperienza, anche solo di lavoratore. Adesso aumenta ancora di più la serietà con cui faccio il mio lavoro e credo di relazionarmi ancora di più con i miei colleghi, che mi hanno dato questa grande fiducia, anche con quelli che non mi hanno votato chiaramente. Spero di essere per loro un punto di riferimento, come del resto sono stati per me i colleghi che sono usciti dal CdA.
Anche l’ingresso nel CdA de La Formica di Carlo Urbinati, presidente della Coop. Soc . New Horizon, ha contribuito a rigenerare e rinvigorire l’organo decisionale della cooperativa. Una new entry davvero fondamentale che, considerata l’esperienza e i valori condivisi, farà sicuramente bene a tutti.
“A parte la personale amicizia che ho con Pietro ed Ermes, con cui condivido da anni l’esperienza di cooperazione – precisa Carlo Urbinati – possiamo dire che le nostre cooperative hanno fatto in questi anni un importante percorso di vicinanza. L’esperienza del consorzio Portogallo, l’esperienza del Consorzio Sociale Romagnolo, l’appartenenza a Confcooperative, ci hanno indubbiamente avvicinato molto in termini di progetti, idee e affinità. Si può dire che non eravamo poi così distanti prima. Oggi con questa nomina, alla luce di scommesse future, abbiamo deciso in maniera reciproca di fare un passo l’uno dentro la cooperativa dell’altro per condividere ancora di più la vita di ciascuna delle nostre realtà sociali e capire se si possono fare nuovi percorsi insieme in un medio lungo periodo. Provare ad affrontare le nuove sfide della cooperazione sociale – conclude il presidente della New Horizon – che in un contesto che sta cambiando ci propone nuovi scenari di lavoro che non conosciamo ancora bene”.
Violante Emiliano