Dalla Formica € 15.000 al Fondo per il Lavoro Diocesano
E’ stata una scelta coerente quella dei soci e dei lavoratori della cooperativa sociale la Formica che, in occasione del ventesimo anno dalla propria fondazione, hanno deciso di festeggiare con una donazione un po speciale versando un assegno di € 15.000 al Fondo per il Lavoro della Diocesi di Rimini. Un scelta coerente con la propria missione, coerente con le proprie idee e coerente anche con il proprio codice genetico, in quanto la cooperativa è stata fondata nel 1996 proprio da alcuni obiettori di coscienza della Caritas Diocesana. La consegna è avvenuta proprio nelle mani del Vescovo Francesco Lambiasi in occasione dell’assemblea della cooperativa, venerdì scorso 16 dicembre, un momento di particolare condivisione in cui è emerso il desiderio autentico di solidarietà nei confronti di quei lavoratori, e sono ancora tanti in questo periodo, che sono in difficoltà.
Non si tratta di un gesto nuovo per la cooperativa, che per il quarto anno consecutivo, ha visto i suoi lavoratori tassarsi la busta paga per donare una percentuale del proprio stipendio. Una grande sensibilità che tra lavoratori occupati e non occupati, ha un sapore di solidarietà ancora più intenso. Negli ultimi quattro anni La Formica ha già versato al fondo € 10.000 tra donazioni libere dei lavoratori a cui si è aggiunta una somma messa dalla cooperativa.
Il Fondo per il Lavoro nasce da una grande idea di solidarietà per chi, e sono davvero tanti nel nostro territorio, sta vivendo questa difficile situazione di crisi economica. L’esigenza è quella di andare in aiuto a molte persone che hanno perso il posto di lavoro e che non riescono più a condurre una dignitosa vita familiare e personale. Un’iniziativa che non coinvolge solo la vita delle famiglie ma riguarda anche le aziende e il mercato di consumo. Dai dati messi a disposizione dalla Caritas riminese aggiornati al 14 dicembre scorso, emergono numeri davvero importanti. Sono 448.416,14 gli euro che fin ora sono stati donati da Caritas, Diocesi , Enti pubblici, Parrocchie, Azienda, Banche e Privati . Un impegno che ad oggi ha già dato i sui frutti se si pensa che le somme già erogate a vario titolo ammontano a € 308.249,51 che si devono sommare a quelle già impegnate per contratti stipulati a scadere, cioè € 112.904,41.
Importanti anche i risultati relativi ai lavoratori a cui è stata data una seconda possibilità. Sono 97 in tutto quelli che hanno trovato una forma di occupazione attraverso il Fondo, tra cui 20 che hanno ottenuto un contratto a tempo determinato, 27 con un contratto di 6 mesi, 35 con un contratto di oltre 6 mesi, ed altri per periodi inferiori. Diverse sono state anche le aziende convenzionate che hanno effettuato assunzioni che sono 56 in tutto. Attualmente la somma disponibile per sostenere l’inserimento lavorativo di nuovi candidati si è fortemente abbassata: circa € 27.000. Troppo pochi per far fronte alle tante domande pervenute al Fondo attraverso le Caritas Parrocchiali e gli sportelli del patronato ACLI di Rimini, che ad oggi sono arrivate ad essere 610 in tutto. Ecco il motivo per cui è stato lanciato un nuovo appello a tutte le realtà economiche e sociali del riminese, affinché vi sia una mobilitazione per fare affluire al Fondo per il lavoro nuove risorse economiche.
“Un appello che è stato prontamente raccolto dalla Cooperativa sociale La Formica – sostiene Roberto Casadei Menghi – che, dando prova di encomiabile sensibilità, ha deciso di festeggiare così il suo ventesimo anno dalla sua fondazione. Già in passato la Coop. La Formica si era distinta per la sua generosità verso tale iniziativa, effettuando donazioni periodiche. Inoltre la Coop. ha anche sostenuto l’ attività del Fondo assumendo ben 6 lavoratori disoccupati e diventando così una delle prime aziende per numero di lavoratori assorbiti. Al di là del consistente valore economico delle donazioni effettuate, ci piace anche sottolineare il fatto – conclude il referente del Fondo per il Lavoro – di come La Formica abbia voluto sensibilizzare i propri dipendenti sul tema della disoccupazione, chiedendo agli stessi di contribuire con la devoluzione volontaria di una percentuale del loro scarso salario, a favore di chi il lavoro lo ha perso”.
“Quello che ci piace di sottolineare – ribadisce il presidente Pietro Borghini – è che in questa partita abbiamo sempre coinvolto i soci lavoratori che liberamente hanno aderito e si sono tassati la busta paga per dare qualcosa a chi è più bisognoso. E’ una solidarietà che non è nuova fra i nostri lavoratori perché, oltre alle altre adesioni al fondo degli anni precedenti, in occasione del terremoto abbiamo posto ai lavoratori una sottoscrizione e anche in quella occasioni hanno versato € 3500 alla Caritas Diocesana per il fondo del terremoto nell’Italia centrale. Pe noi la solidarietà è importate ma più importante è questo meccanismo di coinvolgere i lavoratori e soci nella solidarietà . Non è solo la cooperativa che mette a disposizione le risorse per qualcuno che ha più bisogno ma è lo stesso lavoratore che attraverso la cooperativa fa della solidarietà”.
“Si tratta di un grande messaggio di Solidarietà – sottolinea il Vescovo – perché sono poveri che aiutano altri poveri e questo è un messaggio che ci fa bene. Mi viene sempre in mente quella pubblicità che vedo su Avvenire, che dice ‘siate egoisti fate del bene’. Fare del bene – conclude Francesco Lambiasi – è il vero modo per stare bene”.
“Quest’anno per noi è un anno importante – dice Mirca Renzetti, vicepresidente della Cooperativa – ci siamo interrogati a lungo su cosa fare per festeggiare i nostri 20 anni di cooperazione e alla fine ci siamo detti, cosa c’è di meglio che donare 15.000 € al Fondo per il Lavoro ! E’ una cifra importante anche perché viene proprio dai lavoratori stessi e dalla cooperativa che ha sempre raddoppiato, da quattro anni, tutte le cifre che i ragazzi hanno devoluto. Ogni anno in questo periodo natalizio i ragazzi si sono tassati, devolvendo una parte del proprio stipendio al fondo. Si tratta di un risultato perfettamente in linea con quella che è la nostra mission sociale. In realtà anche noi dobbiamo ringraziare il Fondo per il lavoro – fa notare la vicepresidente della cooperativa – perché ci ha portato sei persone che sono passate in cooperativa ed hanno avuto un’opportunità lavorativa . Ad oggi è rimasto un ragazzo che ha un contratto a tempo indeterminato e che si è rivelato un ottima persona ed un ottimo lavoratore”.