Nella sede di via portogallo si ritrovano le realtà sociali nazionali che operano nel settore igiene ambientale
Si erano incontrati per la prima volta in occasione della Biennale della Prossimità a giugno scorso presso il Palazzo Verde a Genova durante il Workshop “Parliamo di rifiuti. Il ruolo della cooperazione di inserimento lavorativo nella gestione dei rifiuti” (vedi foto) . Un incontro fondamentale quello avvenuto durante la famosa kermesse ligure che fra i tanti argomenti tarati sul tema ‘prossimità’, aveva messo intorno ad un tavolo le tantissime realtà sociali che sono impegnate nella settore dell’igiene ambientale. Già in quell’occasione il confronto era stato molto efficace e aveva prodotto spunti di riflessione e scambi di esperienza strategici e intrisi di prospettiva. Una scambio di relazioni talmente denso che non poteva finire certamente a Genova.
I numerosi rappresentanti di consorzi e cooperative sociali, impegnati nel difficile settore dell’igiene ambientale, si sono incontrati proprio a Rimini presso la sede de La Formica. L’occasione di venire nella città romagnola per la Fiera Ecomondo ha fatto scattare l’opportunità di organizzare il terzo incontro che fin ora è stato organizzato per parlare dei tanti temi importanti legati a questo difficile mondo che li unisce. Il secondo incontro era stato fatto a ‘caldo’ nel mese di luglio, a poco più di un mese dal workshop di Genova.
Un percorso strutturato a tappe, consapevole, attuale, responsabile, che sta facendo crescere un confronto davvero importante e forse unico in Italia. I temi trattati non sono affatto scontati: la necessità di dotarsi di un codice etico per le cooperative che lavorano nell’igiene ambientale al fine di riconoscersi ed allontanare chi non rientra nei canoni della legalità. Un tema non banale che ha dato lo spunto al secondo argomento trattato, cioè partire dal farsi riconoscere, con la misurazione del proprio VAS (Valore Aggiunto Sociale) il cui calcolo, affrontato nelle sue complesse forme, sarà proprio il tema messo a calendario nel prossimo incontro. E’ stato dedicato anche un po di tempo allo studio delle buone prassi relative alle gare d’appalto e alle forme d’affidamento, per garantire una legalità riconosciuta da tutti e condividere gli stessi strumenti nella rete in cui si opera. In fine una importante riflessione anche sul contratto di lavoro.
Il codice etico è certamente il tema centrale su cui hanno lavorato i cooperatori presenti all’incontro. Chiare e condivise regole di adesione che inquadrino il comportamento virtuoso di chi opera nell’igiene ambientale. Un comportamento che inevitabilmente deve generare un “impatto sociale” formalmente valutabile. Questa misurazione oggettiva è stata uno dei temi più discusso, non solo perché ci si auspica (e la riforma in corso va proprio in questa direzione) che la valutazione dell’impatto sociale diventi, per chi opera nel sociale, obbligatoria per legge, ma soprattutto perché dimostrare il proprio impatto sociale è diventata una questione vitale per tutte le cooperative sociali. Qualcosa che si spinge un po più avanti del Bilancio Sociale, un modo per comunicare ai propri stakeholder le dimensioni precise dell’attività che si conduce e la rilevanza che ha avuto sul territorio. Utile per capire i propri punti di forza e di debolezza ed interrogarsi sulle politiche condotte, per guardare all’efficienza e all’efficacia della propria azione con strumenti condivisi e scientifici.
Erano 18 in tutti i partecipanti nella sala riunione di Via Portogallo, rappresentanti di diverse realtà sociali provenienti da tutta Italia che lo scorso 5 novembre hanno incrociato i loro sguardi e le loro esperienze in un cammino che parte dal basso ma che punta ad essere un esempio reale di cooperazione. Il gruppo è formato da consorzi come ECOBI, CSEL, COSM, CAUTO (rete sociale) e cooperative sociali come ARCOBALENO, AMBIENTE SOLIDALE, BETADUE, LA FORMICA, AGRIDEA, CIGNO VERDE, FRASSATI, KARPOS, LA NUOVA COOPERATIVA, LA PICCOLA CAROVANA, RISORSE, NONCELLO, SIRIO COOP, TRICICLO e VESTI SOLIDALE. Tutti legati fra loro dal settore in cui operano: quello ambientale.
E’ così che, a pochi passi da Ecomondo, e prima di andare insieme a visitare i padiglioni della fiera di Rimini, questi cooperatori, hanno colto l’occasione per mettere in cantiere un altro momento di formazione reciproca e di crescita professionale.
“Ritengo utile questo appuntamento – si legge nella mail di convocazione dell’incontro fatta da Potito Ammirati – per non perdere il senso del nostro cammino. Incontrarsi per non sentirsi isolati, prepararsi ad affrontare minacce, difficoltà o sfide che possono diventare comuni. Ma non è un incontro tra amici, siamo imprenditori e dobbiamo costruire il nostro progetto comune, la nostra piattaforma. Conosciamo il terreno su cui si consuma la sfida e sappiamo che non basta organizzarci al momento della minaccia, ma è necessario anticipare i contenuti, almeno quelli che si possono prevedere. Insieme – conclude il Presidente di Arcobaleno Cooperativa Sociale di Torino – possiamo moltiplicare le risorse ed accrescere in termini di efficacia la nostra capacità di farsi interlocutori consistenti”.