“Che cosa c’entra la Chiesa con il mondo del lavoro?” Probabilmente è stata ancora questa la provocazione – già usata nella celebrazione del decennale del consorzio Il Mosaico – a stimolare, durante l’ultima assemblea di approvazione del bilancio, la motivazione dei 9 rappresentanti delle realtà sociali aderenti. Un momento di confronto e di svolta importante, avvenuto lo scorso luglio, in cui sette cooperative sociali, una fondazione e un’associazione, hanno rinnovato la loro motivazione e il loro senso di appartenenza dentro ad una realtà che da 14 anni riesce ad esprimere un modo di lavorare “libero, creativo, partecipativo e solidale”.
Un senso comune di partecipazione, confermato adesso anche con l’avvio del lavoro dei 6 gruppi di lavoro, definiti per seguire in maniera più strutturata gli obiettivi scelti. Una divisione dei compiti che conferma l’agire responsabile di imprese sociali ed enti, inseriti in un territorio esteso dalla provincia di Rimini a quella di Forlì- Cesena e impegnati quotidianamente, senza alcuno scopo di lucro, nel sostegno alle persone in difficoltà.
L’ultima assemblea del Consorzio il Mosaico – svoltasi già da qualche tempo nel Centro Diurno L’Aquilone al Villaggio Primo Maggio – era stata già un’occasione importante per confrontarsi e trovare nuove motivazioni, rilanciando un lavoro che in 14 anni ha lasciato un segno importante nelle comunità territoriali in cui si è operato. Sono tante infatti le attività svolte dal Consorzio il Mosaico che in qualche maniera hanno contraddistinto un percorso etico, solidale e vicino alla chiesa. Un percorso che non è ancora terminato. La direzione è sempre la stessa tracciata tempo fa, riconfermata anche per il decennale del Consorzio avvenuto nel 2017, quando fu proprio il Vescovo Francesco Lambiasi a rilanciare il Mosaico come “sistema di relazioni capaci di porre la centralità della persona come fine di ogni azione, applicando i principi di solidarietà e sussidiarietà e riconoscendo il lavoro come diritto e mezzo per la realizzazione e l’integrazione.”
Un’azione di solidarietà diffusa, che in questi anni è avvenuta con diverse finalità: gestione diretta o convenzionata di servizi socio educativi, socio assistenziali, socio riabilitativi e socio sanitari, rivolti all’infanzia, all’adolescenza, alla maternità e ai soggetti diversamente abili o comunque svantaggiati. Ma anche la gestione di attività diverse – agricole, industriali, commerciali di servizi – finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Obiettivi raggiunti e programmati anche per promuovere l’integrazione dei vari enti, nati in ambito ecclesiale che attraverso questa rete radicata nel territorio si impegnano per offrire servizi di qualità alla persona, nelle varie età e situazioni di vita. In particolare nei confronti di coloro che si trovano in situazione di disagio morale, psicologico, sociale ed economico. Tanti i progetti importanti su cui il consorzio si è concentrato in questi anni, fino ad arrivare a quelli attuali, focalizzati soprattutto sui migranti e sull’accoglienza dei minori.
Una storia che in questi 14 anni ha visto integrarsi fra loro 9 realtà diverse ma unite dallo stesso sguardo, tra cui cooperative sociali di tipo A, di tipo B, una fondazione ed un’associazione di promozione sociale, che contano un totale di oltre 1.500 dipendenti e 500 volontari. Numeri significativi, legati anche da una storia condivisa che adesso è stata rilanciata nell’ultimo Consiglio d’Amministrazione a settembre, quando sono stati definiti 6 gruppi di lavoro a cui spetterà il compito di rilanciare il consorzio su un ampio raggio d’azione: si va dal gruppo per promuovere la “formazione valoriale”; a quello della “comunicazione”; il gruppo che segue il lavoro dei “migranti”; quello che dovrà seguire i “minori e giovani”; fino al gruppo “dell’abitare” e a quello della “disabilità e lavoro”.
Una strategia messa in campo dal neoeletto Consiglio di Amministrazione che guiderà il consorzio nel prossimo triennio 2021-2022-2023, formato dal Presidente Pietro Borghini (La Formica); 2 vicepresidenti – Paolo Dall’Acqua (L’Aquilone) e Maurizio Casadei (Il Millepiedi) – e dai consiglieri: Suor Elisa Bastoni (Montetauro); Giovanni Tomassini (La Finestra); Vittorio Betti (Associazione S. Zavatta), Mario Galasso (Madonna della Carità), Paola Benzi (Fondazione San Giuseppe) e Alida Paterniani (Eucrante).
“Lo stesso termine il mosaico – precisa Don Maurizio Fabbri, Vicario del Vescovo – esprime bene l’intenzione e il significato del consorzio, cioè offrire una ‘casa comune’ a tante realtà associative e cooperative di ispirazione cristiana sorte nella nostra diocesi. Offrire un luogo in cui imparare a conoscersi, apprezzare il lavoro degli altri, alimentare le motivazioni di un servizio al bene comune con una particolare attenzione ai nuovi bisogni e alle vecchie e nuove povertà. Lavorare come consorzio dà anche una testimonianza di unità come realtà ecclesiale, e una maggiore incisività nel portare avanti progetti condivisi, nel rispetto dell’autonomia di scelte e delle responsabilità di ciascuna realtà associata.”
“Quando ci si è prospettata la possibilità il poter far parte di un Consorzio – ricorda Paolo Dall’acqua, presidente delle Cooperativa L’Aquilone – che metteva assieme lavoro e sviluppo di progetti solidali. Senza competizione e solo per promuovere e mettere al centro le persone bisognose, in difficoltà o in stato di disagio di ogni genere sul territorio della Diocesi, abbiamo pensato che non potevamo restarne fuori. Per noi era l’occasione per lavorare assieme ad altre realtà che condividevano valori che non riuscivamo a trovare in altri partner. Un percorso non facile ma che ci ha consentito di fare tante cose. Un importante lavoro di condivisione e crescita di valori che è importante calare anche nelle cooperative aderenti, fino all’ultimo dei nostri soci. I gruppi di lavoro con cui vogliamo rigenerare il lavoro del consorzio possono essere un importante strumento per iniziare a coinvolgere in modo concreto altri componenti delle nostre realtà sociali.”
“La cooperativa il Millepiedi aderisce al Consorzio fin dalla sua costituzione – dichiara Maurizio Casadei, presidente della coop. sociale Il Millepiedi – ne è stata convintamente, insieme ad altre realtà, soggetto promotore. Una convinzione che persiste ancora oggi dopo 14 anni perché Il Mosaico favorisce e garantisce la partecipazione attiva di ciascuna realtà aderente e valorizza la capacità della rete consortile di elaborare e proporre politiche di welfare e di sviluppo locale. Un impegno che si rinnova grazie al patrimonio di competenze, esperienze e professionalità messe in campo dai soci. Questo rafforzamento delle funzioni per noi è un’altra possibilità di generare nuove opportunità, e continuare a sviluppare l’attenzione ai bisogni del territorio ed elaborare risposte. Tutte le commissioni cha abbiamo creato rappresentano un’importante leva motivazionale, tra queste credo sia fondamentale in questa fase di rilancio, il tema della formazione valoriale e identitaria.”
“Con il rinnovo del consiglio di amministrazione – dichiara Pietro Borghini Presidente del Consorzio e de La Formica – si apre una nuova stagione per Il Mosaico. Con slancio e grande consapevolezza sono stati costituiti sei gruppi di lavoro per rilanciare l’azione consortile. Intendiamo mantenere una struttura snella e che non gravi economicamente sulle realtà associate ma che operi coinvolgendo sempre di più i soci e i dipendenti. Tutti i dirigenti delle realtà aderenti al Consorzio si vogliono impegnare anche nella partecipazione al gruppo della Pastorale sociale della Diocesi per rafforzare questo legame. Inoltre il Consorzio ha presentato nell’ultima campagna elettorale del Sindaco di Rimini, un documento per implementare un regolamento per la co-programmazione e co-progettazione come previsto dalla riforma del terzo settore. Intendiamo continuare a lavorare in questa direzione a fianco degli enti pubblici e di tutte le realtà che perseguono gli stessi obiettivi di solidarietà sociale del consorzio.”
e.v.