Fra i giovani che  si sono inseriti di recente in cooperativa c’è anche Filippo, coordinatore d’ufficio del settore Igiene Ambientale, che è stato già presentato nel numero dell’inFormica dello scorso mese.  Un giovane studente d’ingegneria che da circa un anno si è inserito in cooperativa impegnandosi in diverse mansioni e portando una forte ventata d’innovazione. Una figura centrale per fare fronte – insieme ai suoi validi collaboratori e colleghi – a tutte le nuove mansioni richieste dal committente, che nel settore Igiene Ambientale in questi anni ha innovato in maniera decisiva l’organizzazione del lavoro, dal punto di vista della comunicazione, della registrazione, della rendicontazione e  della trasmissione dei dati in tempo reale.

Filippo infatti collabora con gli altri responsabili in un ufficio fondamentale de la cooperativa perché è il punto da cui partono e arrivano tutti gli operatori impegnati nei giri di raccolta differenziata. Una figura centrale che si sta rilevando sempre più utile e strategica per garantire sia una gestione efficiente dei mezzi, che devono essere sempre disponibili su tre turni di lavoro, e sia per un costante presidio di assistenza agli operatori, che vedono nei coordinatori veri e propri punti di riferimento per il proprio lavoro.
Ne abbiamo parlato direttamente con lui nella seguente intervista.

Filippo, quanti anni hai e di che cosa ti occupi in cooperativa?
Ho 24 anni, quest’anno 25 come la Formica.  Mi occupo della pianificazione dei turni, della locazione dei mezzi, degli operatori che si spostano sul territorio nei vari servizi, della gestione di tutto quello che è l’attrezzatura di Hera per la rendicontazione dei servizi come i reader telefoni. In particolare sono impegnato nella gestione di tutti i servizi collegati per poter mandare correttamente gli operatori nelle zone, ad esempio correggere le cartine, aggiornare i giri di raccolta, gestire la pianificazione attraverso il portale di Hera, ecc. Praticamente tutto quello che rientra tra le funzioni operative e gli aspetti di pianificazione dei servizi.

Da quanto tempo sei in cooperativa ?
Sono in cooperativa dall’agosto 2020, prima con un contratto di tirocinio e da novembre scorso con un contratto di apprendistato come aiuto coordinatore.

Che tipo di studi hai fatto ?
In realtà sto ancora studiando perché frequento la Facoltà di Ingegneria elettronica delle telecomunicazioni, all’Università di Bologna. Nel frattempo mi è capitata l’occasione di questo lavoro che non ho voluto farmi scappare. All’inizio doveva essere solo un’esperienza estiva ma poi è arrivata la proposta inattesa per continuare. La cooperativa cercava una persona esperta di comunicazioni informatiche per innovare il settore operativo e così mi hanno fatto un proposta che non mi sono fatto scappare. Credo siano occasioni importanti e che quando capitano bisogna prendere al volo, una bellissima opportunità per fare un’esperienza di lavoro importante.

Come hai incrociato la cooperativa ?
Conoscevo già La Formica  perché sono di Rimini, abito in centro e  i camioncini della cooperativa li ho sempre visti in giro. Conoscevo anche qualche operatore personalmente. Mi hanno fatto presente che c’era un necessità da parte della cooperativa di coprire una figura di coordinatore di questo tipo. E’ un ruolo che mi interessa molto e che ho voluto provare.  In realtà per il mondo della cooperazione non sono proprio un estraneo in quanto vengo dal mondo dell’associazionismo cattolico in cui sono impegnato in diversi ruoli e dove ho potuto sperimentare alcune competenze che oltre al lato professionale ti mettono alla prova dal punto di vista umano. Come ad esempio il contatto con persone svantaggiate o che hanno storie di vita diverse dalla tua.

Rispetto all’esperienza che hai fatto nella tua vita e agli studi che hai compiuto finora, che tipo di professionalità hai trovato in Formica e come ti sei approcciato al lavoro?
Per quanto riguarda gli studi di ingegneria ciò che mi sta servendo è più un discorso di metodo per affrontare e risolvere i problemi che ogni giorno ci sono in un’organizzazione così complessa come questa. Cioè il fatto che si ci approcci ai problemi con un metodo di analisi e ricerca di soluzioni sistemiche. Questo aldilà di quello che ho studiato all’università penso possa essere il contributo che posso portare alla cooperava, cioè dare uno sguardo sistemico alle cose e non solo per ricercare soluzioni in emergenza ad un problema che si verifica, ma provare a risolvere il problema alla radice in modo che non si verifichi più.
Per il resto, più che sulla competenza di elettronica studiata all’Università, che  chiaramente in cooperativa non posso sfruttare, ciò che mi è servito molto è stata la conoscenza di tutto quello che è vicino al mondo dell’informatica, nel senso che oltre all’’utilizzo dl computer, di particolari  software, di data base ecc., c’é una funzione che credo mi abbia aiutato tanto, cioè l’aspetto di programmazione ovvero il pensiero computazionale. E’ un tipo di approccio che ti aiuta quando hai da incasellare – come nel caso della cooperativa – numerosi dipendenti in tanti servizi. Uno sguardo, come quello dei miei colleghi più anziani che lo fanno molto meglio di me e che io cerco di mettere in campo, in parte imparando da loro e in parte mettendoci anche del mio, appunto con con un approccio che può avere in alcuni casi un punto di vista più razionale e metodico.

Che tipo di realtà hai trovato nella formica dal punto di vista organizzativo e imprenditoriale, credi sia è una realtà matura?
Sono entrato nel pieno dell’estate scorsa, quando il lavoro era esploso nel pieno della stagione, un momento molto complesso della vita della cooperativa per i lavori estivi che aumentano grazie alla realtà turistica in cui viviamo. In quella fase dal punto vista organizzativo la gestione del lavoro è stata davvero complessa perché ci sono più persone più mezzi e una realtà strutturata in turni molto frenetica e complicata da incasellare ogni giorno. Nonostante questo la percezione iniziale è stata positiva.
Dopo il periodo estivo, nel corso dei mesi invernali, ho iniziato a vedere in maniera più chiara le cose e ho visto un crescere tanto a livello di serietà organizzativa che a livello di coordinamento. Il lavoro si svolge come in una grande azienda che ha processi complicati ma  rispettando sempre la mission aziendale che è l’anima sociale della cooperativa. Quando si hanno tanti dipendenti, tanti mezzi e tanti servizi l’organizzazione è fondamentale e io ho visto una crescita con l’inserimento di figure in gamba dal punto di vista organizzativo che secondo me stanno aiutando tanto la cooperativa per farla evolvere. Questo dal punto di vista della serietà organizzativa credo sia la chiave per garantire i servizi e fare al meglio un lavoro difficile come quello che svolge. Quello della cooperazione sociale è un mondo che ho iniziato a conoscere più seriamente proprio con La Formica e nonostante il poco tempo vedo un modo di lavorare diverso dalle altre cooperative. Tra queste realtà del territorio credo che la cooperativa, in questi 25 anni e con tutte le sue certificazioni di qualità – ottenute e riconfermate negli anni – abbia dimostrato una grande affidabilità e serietà.

e.v.