Filippo – 25 anni – riminese, in cooperativa dall’agosto 2020 come coordinatore del settore operativo de La Formica. Anche lui entrato in pianta stabile dopo il primo periodo dell’emergenza sanitaria e dopo aver fatto uno stage di 3 mesi in quanto studente della facoltà di “ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni” dell’Università di Bologna.
Il suo ruolo in cooperativa è quello di coordinare la gestione e la pianificazione dei servizi, controlla e organizza le partenze e gli arrivi degli operatori dall’ufficio al piano terra. Condivide la scrivania con gli altri 2 responsabili (Marco e Segundo), e collabora con gli altri 4 coordinatori (Omar, Maurizio, Michael e Marcello) che hanno compiti di coordinamento sul territorio. Attualmente si occupa principalmente di seguire il cambio turno pomeridiano che si svolge a partire dalle ore 12.00 fino alla chiusura dei servizi della cooperativa: dall’organizzazione dei turni del giorno seguente, al controllo delle scorte e delle attrezzature, alla preparazione delle cartine per gli operatori, fino alla verifica dell’assegnazione dei mezzi e della copertura dei servizi. Ogni giorno attende il rientro dell’ultimo operatore e l’ultimo mezzo per poter comunicare a tutti i coordinatori che “si può andare a dormire”. Filippo è diventato in poco tempo una figura preziosa per la cooperativa occupandosi di funzioni delicate come la rendicontazione dei servizi svolti, la registrazione dei pesi di scarico e la chiusura di tutte le timbrature aziendali. Ogni giorno “passano” sotto la sua supervisione più di 100 dipendenti, che svolgono mansioni diverse. Oltre a questo, per le sue doti da “smanettone informatico”, assiste di frequente anche gli uffici al piano di sopra per consulenze tecnico/informatiche su PC e smartphone e si occupa della formazione dei nuovi dipendenti sulle strumentazioni tecniche di Hera.
“Anche se non lo sapevo – precisa Filippo – in un certo senso forse ero già vicino al mondo della cooperazione sociale perché da anni sono attivo nel mondo del volontariato, nell’ambito dell’associazionismo cattolico. Mi interessano molto le tematiche di prossimità, di educazione e di inclusione sociale che mettono al centro l’importanza della persona. L’esperienza alla Formica mi ha aperto gli occhi verso una realtà nuova: l’attenzione agli ultimi della società, ai più svantaggiati, agli stranieri è una visione che mancava nel mio bagaglio di esperienze umane, in aggiunta all’esperienza professionale del coordinamento di un sistema complesso fatto da centinaia di operatori in centinaia di servizi. Mi sento appagato da questa esperienza sia dal punto di vista professionale che umano.”