Anche quest’anno La Formica è stata invitata a portare la propria testimonianza all’interno nell’iniziativa di educazione cooperativa che Confcooperative porta avanti nelle scuole secondarie di secondo grado.
Seppur con le modalità della didattica a distanza – prevista in tutte le scuole secondo le disposizioni ministeriali per limitare la pandemia – la vicepresidente de La Formica Mirca Renzetti nel mese di marzo ha incontrato nelle aule virtuali gli studenti di due classi dell’Istituto Molari di Santarcangelo e del Valturio di Rimini. Le classi, rispettivamente dei professori Gherardo Fucili e Paolo Correggioli, hanno aderito al progetto denominato “Scoop”, promosso da Confcooperative Emilia-Romagna e da Confcooperative Romagna. L’iniziativa, attuata da Irecoop Emilia-Romagna e dalla cooperativa Librazione, si svolge da diversi anni all’interno delle scuole secondarie di secondo grado al fine di promuovere la cooperazione come modello di impresa.
Un appuntamento importante nel quale La Formica è stata chiamata ad introdurre il tema dell’Agenda 2030 portando il proprio esempio di cooperativa sociale da 25 anni attiva nel raggiungimento di alcune finalità che sono ricomprese anche nel programma d’azione sottoscritto dai governi dei paesi membri dell’ONU, nel pieno rispetto di una sostenibilità economica, sociale ed ambientale e che continua oggi più che mai a perseguire.
“Perché secondo voi 193 leader di tutto il mondo hanno deciso di redigere l’Agenda2030?” Un’Agenda che pone obiettivi irrealizzabili o credete che tutte le parti sociali oggi siano attivamente coinvolte per il loro raggiungimento? Vi sentite chiamati in causa nel dare il vostro contributo ? Sono state queste le domande poste ai ragazzi per sollecitare un dialogo aperto con i ragazzi sul tema.
I ragazzi hanno potuto confrontarsi sulle urgenze riconosciute a livello mondiale: la povertà, la fame, la salute e il benessere che questa emergenza sanitaria ha messo ancora di più in evidenza, le disuguaglianze, la giustizia, la pace, il lavoro e i grandi temi ambientali dall’acqua, all’energia pulita, il consumo e la produzione responsabile fino all’emergenza climatica. Argomenti di grande impatto globale che sono stati rapportati alla situazione locale e specifica del nostro territorio romagnolo. Un impegno che i ragazzi sono chiamati a mettere in campo, prendendo la cooperazione sociale quale modello di impresa sostenibile da sempre attenta alle sfide dell’Agenda 2030.
“Ciò che ho vuoto far notare ai ragazzi durante le lezioni – ha ricordato Mirca Renzetti – è come siamo tutti interconnessi fra di noi e come il bene di pochi non possa essere tratto a discapito di quello di tanti e delle generazioni future. Ci siamo confrontati su come questi obiettivi possano essere concreti e non utopici, questo però solo se tutti faremo la nostra parte. Credo che, soprattutto i più giovani, debbano essere protagonisti di questo cambiamento. Ho portato loro l’esempio de La Formica per testimoniare come un gruppo di giovani 25 anni fa abbia saputo concretizzare la propria idea di solidarietà costituendo una cooperativa sociale che ha dato un grande contributo al proprio territorio in termini di inserimenti lavorativi realizzati e di servizi offerti perseguendo sempre una sostenibilità economica, sociale e ambientale. L’Agenda dunque non è un’utopia, ma deve diventare una realtà, perché da lì dipende il nostro futuro.”
Emiliano Violante