Superata la visita ispettiva dello scorso 3 agosto, relativa alla certificazione ISO 9001 del Sistema di Gestione, in Formica si guarda alle nuove sfide che attendono la cooperativa in autunno in ambito sistemico. Si tratta dei prossimi appuntamenti di rinnovo, relativi alle altre certificazioni del sistema di gestione, che la cooperativa possiede e mantiene da anni: la certificazione ambientale ISO 14001 e quella in materia di salute e sicurezza sul lavoro OHSAS 18001 per la quale è previsto il passaggio alla nuova ISO 45001.

Una situazione quindi che si evolve continuamente e che viene fronteggiata dall’impresa riminese con grande serietà e dispendio di energie.  In questi giorni infatti gli uffici ed i settori portano avanti le proprie mansioni, con un occhio particolare a quelli che sono gli obblighi legati alla gestione dell’ambiente e della sicurezza, valutando anche le modifiche e le novità che attendono questo importante ambito aziendale.  Un tema strategico per La Formica, reso ancora più delicato dall’emergenza sanitaria e dalle nuove procedure di prevenzione dei contagi da rispettare. Temi che abbiamo voluto approfondire direttamente con Mirca Renzetti, vicepresidente e Responsabile del Sistema di Gestione Q-A-SSL.

Mirca, quella di quest’anno è stata una visita ispettiva sulla gestione della qualità molto particolare, preceduta da mesi difficili che hanno visto la cooperativa portare avanti i suoi servizi anche durante tutta l’emergenza sanitaria. Un impegno che anche adesso si sta prolungando, come viene vissuto in cooperativa e come avete gestito questo Audit di sorveglianza?

Si è vero, quella di quest’anno è stata una sorveglianza ispettiva molto particolare,  come del resto lo sono stati tutti questi mesi del 2020. Un momento in cui l’emergenza sanitaria, dovuta al coronavirus, ha condizionato la vita di tutti e,  chiaramente anche quella della cooperativa che ha il suo core business proprio nella raccolta dei rifiuti, un dei servizi che, anche quando tutto è fermo, non  può mai interrompersi. Con gli ispettori siamo entrati proprio nel merito di quella che è stata la gestione di questo periodo, vissuto come vera emergenza, che ha colto tutti veramente alla sprovvista e che adesso – in un certo senso –  è diventata la nostra nuova normalità. Anche gli ispettori hanno notato questo aspetto e in particolare quella che è stata la reazione della cooperativa, che in un periodo così difficile, ha dimostrato un grande senso di responsabilità, soprattutto grazie a tutti i suoi lavoratori. Inizialmente la paura era che si verificasse quello che abbiamo visto in tanti contesti, che come noi offrono servizi di pubblica utilità, cioè la riduzione delle presenze. Siamo riusciti a rimanere sempre attivi e operativi, ma con il dubbio che un assenteismo  – peraltro giustificato – potesse condizionare anche la nostra operatività. Ciò non è accaduto. Nonostante infatti il timore e la paura di ammalarsi o di portare un contagio alle proprie famiglie i lavoratori hanno dato prova di grande responsabilità, garantendo sempre i servizi nel pieno rispetto delle regole condivise. Ciò ha consentito di far stare a casa i più fragili che davvero erano esposti ad un rischio di contagio maggiore. In questi anni la cooperativa ha sempre messo le persone al centro della propria mission, un’attenzione percepita da tutti i lavoratori. Credo che questa sia stata la ragione che ha fatto funzionare le cose, anche in questa emergenza. Siamo stati contattati da tanti lavoratori che ci chiedevano come potevano rendersi utili, e questo ci ha fatto vedere i frutti della fiducia seminata in questi anni.

Possiamo parlare quindi di uno ‘stress test’ superato positivamente, che ha portato la cooperativa a sperimentare un regime di lavoro che forse in qualche maniera era già in grado di sopportare?

Si è così,  ritornando alla certificazione ISO 9001 ad esempio, abbiamo parlato del concetto di ‘business continuity’, cioè fare un’analisi di tutti gli elementi del contesto lavorativo che possono modificarsi, delle nuove aspettative, delle parti interessate e valutare gli obiettivi da raggiungere – considerando eventuali modifiche dello scenario lavorativo – garantendo la continuità aziendale. Anche gli ispettori hanno convenuto con noi che questo ‘stress test’, a cui tutti involontariamente purtroppo ci siamo dovuti sottoporre, ha comunque portato un buon risultato per la cooperativa, nel senso che abbiamo reagito in maniera positiva, perché i servizi – appunto essenziali di cui la città non può mai fare a meno –  sono sempre stati garantiti. Gli operatori hanno modificato il loro lavoro e le loro abitudini, adattandosi al nuovo contesto e alle nuove esigenze. Per questo abbiamo anche ricevuto tanti ringraziamenti da parte dei cittadini che hanno alimentato ancora di più  le  nostre motivazioni iniziali.

Ricordiamo infatti i bigliettini lasciati sui bidoni dell’immondizia dai residenti, come segni di gratitudine per chi ha continuato a raccogliere i rifiuti e non si è fermato durante il lockdown, un po’ come i sanitari, veri eroi di questo periodo. Tante anche le telefonate di ringraziamento ricevute in ufficio da parte di persone che volevano esprimere la loro vicinanza alla cooperativa. 

Si è così, tra le diverse categorie di ‘eroi’ come gli infermieri, i medici  ecc.,  che hanno portato avanti il paese anche nel periodo più buio, ci sono stati anche tutti gli operatori ecologici, che non hanno mai smesso di raccogliere i rifiuti. Tra questi anche quelli della Formica che voglio continuare a ringraziare per la dedizione al proprio lavoro che hanno dimostrato di avere. Un impegno che non si è fermato con il lockdown, ma che è continuato anche dopo, nei mesi di luglio ed agosto. Nonostante le premesse iniziali, infatti Rimini è riuscita a ripartire e con lei si sono riattivati – a pieno regime – tutti i servizi connessi ai nostri settori. In poche settimane siamo riusciti a riorganizzare una programmazione che solitamente viene fatta nei mesi invernali, per preparare una stagione di lavoro non scontata ma necessaria ed imminente. Siamo riusciti ad essere operativi velocemente, mettendo in moto la macchina organizzativa stagionale con attrezzature,  mezzi e uomini, che in queste settimana stanno continuando a garantire il lavoro che hanno sempre fatto.

Possiamo parlare quindi di un organizzazione solida e in grado di affrontare gli imprevisti che, superate le sfide di questi mesi, adesso è concentrata anche su altri obiettivi, come le visite ispettive legate all’ambiente ISO 14001 e alla sicurezza sul lavoro OHSAS 18001 e prossima ISO 45001. Entrambe connesse alle nuove procedure anti covid e per la seconda anche con importanti novità sul versante normativo.

Negli ultimi giorni di novembre e i primi di dicembre sono previsti i rinnovi di queste due importanti certificazioni che avverranno insieme ma in modalità diverse. Per la prima infatti, la ISO 14001  – quella sull’aspetto della sostenibilità ambientale – si tratta di un semplice rinnovo. Per la seconda invece – legata agli spetti della salute e della sicurezza sul lavoro – è previsto un passaggio normativo dall’attuale OHSAS18001, nel nuovo schema normativo denominato ISO 45001.  Per noi, come sempre, è un appuntamento molto importante perché sono i due ambiti che più di ogni altra cosa identificano la nostra mission. Tutti i settori e le attività della cooperativa saranno oggetto di verifica, come anche tutte le procedure interne gestionali della cooperativa. Si tratta dunque di verificare l’intero sistema di gestione, nel quale gli operatori sono chiamati a dimostrare di aver assimilato e metabolizzato quelle che sono le istruzioni operative fornite conformemente a questi due schemi normativi. Questa visita, prevista a cavallo dei mesi di novembre e dicembre, durerà una settimana intera e richiederà il coinvolgimento di tutti i lavoratori.

                                                                     Emiliano Violante