Prosegue, con l’incontro avvenuto al ‘Pallone’ di Bologna lo scorso 22 gennaio, l’importante ricerca che il gruppo di lavoro della ‘Rete 14 luglio’ sta portando avanti, con l’obiettivo di trovare una metodologia per misurare l’impatto sociale delle cooperative sul territorio. Una ricerca, su quelli che sono i fattori di crescita, come ad esempio il benessere e la competitività, che la rete delle ‘cooperative ruscarole’ sta sperimentando in un percorso pilota, coinvolgendo le cooperative aderenti.
Si erano visti a Rimini l’ultima volta in occasione dell’assemblea svoltasi in via Portogallo nella sede de La Formica, prima di andare, tutti insieme nei padiglioni fieristici di Ecomodo dove, i rappresentati delle realtà sociali che operano sull’igiene ambientale, si erano poi confrontati anche in un altro importante momento formativo dal titolo ‘The Waste Land: il ruolo strategico della preparazione per il riutilizzo dei rifiuti’, per approfondire il sentito tema dell’economia circolare.
In quell’occasione, l’assemblea aveva varato questa seconda edizione della ricerca sull’impatto sociale, per dare una risposta sempre più adeguata alle esigenze delle comunità territoriali. Sfruttando infatti la prima esperienza, fatta precedentemente, si era deciso di provare a restituire un ‘indice d’intensità sociale’ su un numero di comuni, che tenesse conto delle specificità sociali della missione delle cooperative. Un lavoro importante, che anticipa in un certo senso la normativa che dovrà essere adottata e che tutti i cooperatori della Rete 14 Luglio, sentono come impegno verso le proprie realtà e come occasione di sviluppo e crescita.
Un percorso che, in queste settimane, si appresta a chiudere la prima fase di ‘definizione del modello’ e che si proietta verso le altre due fasi di lavoro previste: la ‘ricerca’ e la ‘valutazione’, che si vorrebbe concludere entro gli ultimi mesi del 2020. Stiamo parlando di un percorso di ricerca molto delicato, per il quale si stanno concludendo le scelte dei modelli di ricerca, degli ambiti territoriali, i data base con indicatori e l’elaborazione degli strumenti. Si struttureranno infatti, nei prossimi mesi, le fasi successive, che si concentreranno sulla raccolta dei dati esterni presso gli enti, la raccolta dei dati interni, l’elaborazione per evidenziare l’impatto e la relazione che ne consegue. In fine una valutazione dei risultati consentirà al gruppo di cooperatori di verificare il lavoro svolto.
Si tratta di un lavoro impegnativo che si ispira alle linee guida ministeriali di ‘Valutazione dell’Impatto Sociale del terzo settore’, con il quale le cooperative intendono dimostrare la propria credibilità e comunicare, come e perché, le proprie attività inducano cambiamenti sulla comunità, rendendole più inclusive, sostenibili e coese. E’ un’azione non obbligatoria per gli enti del terzo settore, ma fondamentale per identificare e realizzare gli strumenti più opportuni a questo scopo. Con la definizione degli indicatori sulla qualità e quantità dei servizi, si intende arrivare alle ricadute verificabili nel breve termine e quindi più dirette, ma anche agli effetti di medio-lungo periodo. Riferimenti comuni ed oggettivi, verificabili, che facilitano la valutazione dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi programmati, grazie anche alla relazione che è possibile fare con il bilancio sociale.
“Il sistema di valutazione dell’impatto sociale – precisa Giorgio Rosso de la Cooperativa Sociale La Città Verde di Bologna – serve per far emergere e far conoscere il valore aggiunto sociale generato, i cambiamenti sociali prodotti e la sua sostenibilità. E’ una valutazione destinata ai nostri stakeholders, a cui è diretto anche il processo di valutazione. Finanziatori, lavoratori, collaboratori, soci, volontari, cittadini, soggetti pubblici che sono interessati a valutare i benefici sociali generati da un intervento nel territorio e tutti quelli interessati a comprendere le ricadute sociali ed economiche generate da un’organizzazione sociale. La ricerca s’ispira ai 6 principi previsti nelle linee guida VIS, gli esiti della valutazione saranno comunicati e costituiranno la base informativa per la riformulazione di strategie e conseguenti obiettivi che le nostre organizzazioni si porranno per lo sviluppo futuro delle proprie iniziative”.
Alla ricerca partecipano 16 realtà sociali che aderiscono alla ‘Rete 14 luglio’, operanti su un territorio nazionale molto esteso, che copre 23 provincie diverse.
Emiliano Violante