La Formica in prima linea a Taranto, per portare la propria esperienza sugli inserimenti lavorativi
Sono stati oltre 170 gli aderenti alla terza Biennale della Prossimità di Taranto 2019: consorzi, associazioni, cooperative sociali, enti pubblici e territoriali. Una parte di questi ha anche contribuito a costruire la manifestazione con proprie proposte. Un evento nazionale che dopo la prima edizione di Genova, tenutasi nel 2015, e quella di Bologna, nel 2017, ha registrato a Taranto numeri da capogiro: 172 iscritti; 16 grandi temi di prossimità affrontati; 54 ore di esibizioni artistiche; 17 promotori nazionali; 40 ore di confronto e scambio su temi specifici; 328 artisti coinvolti e 730 iscritti alle aree tematiche.
“Taranto – spiega Daniele Ferrocino, uno dei quattro co-direttori della Biennale della Prossimità – è un luogo capace di raccontare tutte le contraddizioni del SUD; la ricchezza dei paesaggi, della storia e della cultura, fanno da sfondo a livelli di povertà e disoccupazione preoccupanti, soffocati da uno sviluppo industriale fallito di cui l’Ilva è un simbolo. Ma Taranto – conclude la nota che si legge nel comunicato stampa ufficiale – ha saputo reagire ed è divenuta nel tempo terreno fertile per tante esperienze locali di partecipazione civile e comunitaria, colma di ‘casi di Prossimità’, costruiti per dare risposte al bisogno di benessere dei cittadini”.
Un programma ricco di appuntamenti che ha saputo disegnare un panorama completo della prossimità. Tanti incontri, tutti interconnessi fra loro, ma ciascuno con una propria necessità di confronto specifico, come la sessione “Giovani in volo”, che ha visto il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole, oppure i racconti dei casi studiati dai ricercatori della Biennale.
I laboratori nelle strade del centro storico e le aree tematiche di scambio hanno rappresentato la parte centrale dell’evento. Uno spazio di lavoro di circa 2 ore e mezza, in cui erano previsti stimoli qualificati, esperienze e soprattutto occasioni di dialogo e confronto con sessioni parallele su temi quali housing sociale, giovani, povertà educativa, eco-prossimità, cibo, stranieri, carcere, partecipazione civica, salute, inserimento lavorativo, violenza di genere, sviluppo locale, anziani e comunicazione. A cui si sono aggiunte: performance artistiche, racconti, film, proposte teatrali e musicali, mostre, animazione, attività sportive e la ‘cittadella della salute di prossimità’ che promuoveva iniziative di prevenzione e informazione.
Come in ogni edizione, anche a Taranto è stata presente La Formica, con il suo presidente che ha partecipato a diversi appuntamenti in programma, portando il proprio contributo e l’esperienza della cooperazione sociale, soprattutto nel vivo confronto sul tema degli inserimenti lavorativi.
“Quella della Biennale – sottolinea Pietro Borghini – è sempre un’esperienza straordinaria, che ti coinvolge in maniera trasversale e non solo per gli argomenti che in qualche maniera ti senti più vicino per motivi lavorativi. Il bello della prossimità è proprio quello di essere trasversale. Il lavoro sugli inserimenti lavorativi è stato portando avanti da 120 organizzazioni partite con la definizione di un un Manifesto. Si tratta di un lavoro importante, iniziato a Firenze nel novembre del 2017 dai tre promotori, proseguito con diverse tappe, tra cui l’incontro di Milano nel febbraio scorso, quando i sottoscrittori del Manifesto hanno provato a partorire proposte concrete, ed arrivato fino alla tappa della Biennale. A Taranto abbiamo portato avanti questo importante lavoro, soprattutto in riferimento a due argomenti precisi, ossia come sviluppare, una funzione formativa riconosciuta e come avere un ruolo nella reintegrazione sociale e lavorativa di persone inserite in percorsi di condizionalità, esempio il reddito di cittadinanza”.
Come di consueto alla Biennale della Prossimità, la cena finale condivisa in strada è il momento più atteso e rappresentativo dell’evento. Tutti i protagonisti, portano con sé del cibo da condividere con altri e questa esperienza, più di tante definizioni, spiega i valori insiti nel termine prossimità.
Emiliano Violante