Per il terzo anno consecutivo La Formica aderisce al fondo in aiuto di chi è rimasto senza lavoro
I numeri del Fondo per il lavoro, aggiornati a questo ultimo mese del 2015, parlano chiaro e confermano ancora una volta quanto grande sia la necessità che esprime il territorio riminese in riferimento ai casi i emergenza lavoro. Una difficile situazione economica e sociale in cui riversano molte famiglie colpite dalla crisi economica che, in un certo senso, da anche una triste conferma a quella che è stata l’intuizione originaria di questa grande iniziativa di solidarietà, promossa dalla Caritas Diocesana nel 2013 e che va in aiuto alle persone che hanno perso il posto di lavoro e non riescono più a condurre una vita dignitosa.
Dal resoconto della Caritas Diocesana sul Fondo per il lavoro datato 12 dicembre, infatti emerge una situazione preoccupante per quanto riguarda il numero delle domande presentate al fondo e pervenute dalle diverse Caritas parrocchiali e dallo sportello del patronato Acli di Rimini. Questo dato è cresciuto da 302 (domande presentate fino al gennaio scorso) fino a 518 candidature. Una crescita che da l’evidenza di come sia estesa l’area del disagio e di come occorra moltiplicare gli sforzi per dare risposte efficaci sul tema del lavoro. C’è da precisare poi che per essere ammessi fra i candidati occorre non solo trovarsi nella condizione di disoccupazione, ma occorre anche dimostrare di versare in condizioni economiche molto disagiate.
Se da un lato viene fuori una grave situazione di disagio, emerge tuttavia anche un’altra faccia importante del nostro territorio, ben radicata e consolidata nel tessuto sociale riminese: la grande sensibilità e la partecipazione di molti soggetti privati che si sono messi in gioco in prima persona aderendo al fondo con una donazione. Un progetto di raccolta fondi senza precedenti, molto impegnativo per il territorio riminese che ha visto coinvolte insieme alla Caritas Diocesana anche la Caritas nazionale, le parrocchie del territorio, associazioni, aziende, ordini professionali, banche del territorio e tanti privati che hanno accolto l’invito a condividere il disagio di chi è stato colpito dalla perdita del lavoro.
Dal documento emerge anche che il totale raccolto sul conto corrente dedicato al fondo è di oltre 377.000,00 euro, un aumento di altri circa 50.000,00 euro raccolti in questi mesi del 2015 (erano 327.109,65 al 9 gennaio scorso) che dimostra un’attenzione a questo progetto, da parte dei riminesi, che si mantiene costante nel tempo.
“Ci ha positivamente colpito la generosità dimostrata dalla popolazione riminese – ribadisce Roberto Casadei Menghi – che ci ha consentito di fare in questi anni una raccolta fondi veramente cospicua. Raccogliere infatti una cifra simile in un periodo di difficoltà economica come quello attuale, vuole dire che l’ invito da noi rivolto è stato pienamente recepito ed ha mobilitato le coscienze. Allo stato attuale siamo riusciti ad avviare al lavoro 67 persone, con un impegno di spesa che ha assorbito circa 300.000 euro, per cui ci dovremo ulteriormente mobilitare – conclude il coordinatore della Caritas Diocesana – per incrementare le attuali disponibilità di circa 80.000 euro, al fine di tentare di dare risposta alle tantissime persona che ancora sono alla ricerca di un lavoro”.
Anche le aziende convenzionate che hanno effettuato assunzioni tramite il fondo sono cresciute dalle 23 d’inizio anno alle attuali 39, tra queste diverse cooperative sociali, alberghi, ristoranti, artigiani, industrie, negozi e studi commerciali.
Tante le imprese ma anche tanti i lavoratori occupati che hanno aderito al fondo, pensando ai colleghi rimasti a casa. In Formica, per il terzo anno consecutivo, i soci-lavoratori si sono tassati per donare una percentuale del loro stipendio, manifestando la loro vicinanza a chi è rimasto senza lavoro. Una grande sensibilità che tra lavoratori, occupati e non occupati, ha un sapore di solidarietà ancora più intenso.